Preistoria e primi insediamenti umani
I primi insediamenti umani in Valle d’Aosta sono probabilmente risalenti all’età neolitica (III millennio), cioé successivamente all’ultimo periodo glaciale ( tra il 120.000 e il 10.000 a. C.) quando l’enorme ghiacciaio che ricopriva la regione fino a Ivrea si ritirò, lasciando un’ampia morena frontale nella zona di Ivrea.
In varie località della regione numerosi ritrovamenti risalgono al neolitico. Tra i più antichi, un significato particolare ricopre l’area megalitica di Aosta, posta nella zona ovest della città, nei pressi della chiesa di Saint Martin des Corléans, e costituita da un’area di culto e sepoltura restata in funzione per circa un millennio, dal 3000 al 2000 a.C.
Tale sito probabilmente era connesso al centro abitato, ancora sepolto nell’area compresa tra la chiesa e il pendio che sale a nord, sviluppatosi presumibilmente in seguito all’incremento delle prime forme di metallurgia locali ( lavorazione di rame, oro e argento) e all’apertura di due grandi vie transalpine.
I Salassi
Si attesta, tra l’VIII e il V secolo a.C., la penetrazione in Valle d’Aosta di popolazioni celtiche che , unite alle preesistenti popolazioni autoctone, diedero origine al popolo dei Salassi, che controllò per circa quattro secoli i colli e le vie di comunicazione della regione, facendo pagare il pedaggio ai viaggiatori, e si dedicò a un’intensa attività mineraria. Alla fine del III secolo a.C. Tale popolo si trovò in conflitto con i romani, per i quali il controllo dei colli alpini si stava rivelando di grande importanza strategica.
La conquista romana
La conquista della regione da parte dei romani fu più difficile di quanto si potesse prevedere: infatti solo dopo la vittoria in Gallia di Giulio Cesare, Aulo Terenzio Varrone, inviato di Augusto, sottomise definitivamente le popolazioni locali nel 25 a. C. Grandi costruttori, i romani lasciarono anche in Valle d’Aosta imponenti tracce della loro civiltà.
La strada consolare delle Gallie fu la prima opera pubblica costruita dai romani, sulla traccia di sentieri preesistenti e di una possibile strada sul fondo valle precedente la conquista definitva; partiva da Milano ( Mediolanum), passava per la città di Eporedia ( Ivrea) e giungeva ad Augusta Praetoria ( Aosta). Dalla città romana si biforcava per permettere il transito fino ai due importanti colli alpini del Gran San Bernardo ( Alpis Poenina o Mons Iovis o Summus Poeninus) e del Piccolo San Bernardo (Alpis Graia o Columna Iovis). Il percorso della via di comunicazione, di altissima ingegneria, è conosciuto sia per i numerosi resti ancora visibili sia per la ricostruzione degli antichi itinerari, che segnalavano i luoghi di sosta per uomini e animali.