I Carnevali della Coumba Freida
La valle del Gran San Bernardo è attraversata da venti gelidi che le hanno valso la denominazione di Coumba Freida (Conca fredda). Essa è caratterizzata dal carnevale più antico e più curioso della regione, o meglio dai carnevali, perché celebrano questa festa con consuetudini simili, sia pure con alcune varianti, tutti i comuni della vallata: Allein, Valpelline, Ollomont, Oyace, Doues,Gignod, Etroubles, Bionaz, Saint Oyen, Saint Rhémy en Bosses, Roisan. Secondo la tradizione il passaggio delle truppe napoleoniche attraverso il colle del Gran San Bernardo, nel maggio del 1800, ha ispirato i costumi tipici delle bizzarre e inquietanti maschere caratteristiche, le landzette, dall’abbigliamento e dai cappelli che ricordano le uniformi napoleoniche. Questi abiti costosi, confezionati interamente a mano, sono adorni di perline e paillettes e di specchietti che riflettono la luce e allontanano le forze maligne. Il volto delle landzette è coperto da una maschera, un tempo di legno, dall’espressione truce, quasi a ricordare la malvagità dei soldati invasori. In mano tengono una specie di bastone, da cui pende il crine di una coda di cavallo, ed alla vita hanno una cintura munita di un campanello. Questi ultimi elementi vengono interpretati dagli antropologi come strumenti simbolici per scacciare gli spiriti avversi. In ogni caso le landzette sono maschere dispettose, che si picchiano tra di loro, fanno dispetti e spaventano gli spettatori del corteo carnevalesco. Altri personaggi tradizionali compongono la Benda, il gruppo, che attraversa in corteo le vie del paese, essi sono: l’Orso, che simboleggia la natura e la fecondità ed è talvolta tenuto al guinzaglio da un domatore, la coppia di sposi anziani e un po’ sciocchi, il toc e la tocca che rappresentano il rovesciamento dei ruoli tipico del carnevale, l’arlecchino, personaggio amabile che non ha legami con il più conosciuto arlecchino, la guida, che dirige la sfilata e porta una bandiera, e i musicisti.