I Carnevali

I Carnevali della Coumba Freida

La valle del Gran San Bernardo è attraversata   da venti gelidi  che le hanno valso la denominazione di  Coumba Freida (Conca fredda). Essa è caratterizzata   dal carnevale più antico e più curioso della regione, o  meglio dai carnevali, perché  celebrano questa festa con consuetudini simili, sia pure con alcune varianti, tutti i  comuni della vallata: Allein, Valpelline, Ollomont, Oyace, Doues,Gignod, Etroubles, Bionaz, Saint Oyen, Saint Rhémy en Bosses, Roisan. Secondo la  tradizione il passaggio delle truppe napoleoniche attraverso il colle del Gran San Bernardo, nel maggio del 1800, ha ispirato i costumi tipici delle bizzarre e inquietanti maschere caratteristiche, le landzette,  dall’abbigliamento e dai  cappelli che ricordano le uniformi napoleoniche. Questi abiti costosi, confezionati interamente a mano, sono adorni di perline e paillettes e di specchietti che riflettono la luce e allontanano le forze maligne. Il volto delle landzette è coperto da una maschera, un tempo di legno, dall’espressione truce, quasi a ricordare la malvagità dei soldati invasori.  In mano tengono una specie di bastone, da cui pende il  crine di una coda di cavallo, ed alla vita hanno una cintura munita di un campanello. Questi ultimi elementi vengono interpretati dagli antropologi come strumenti simbolici per scacciare gli spiriti avversi. In ogni caso le landzette sono maschere dispettose, che si picchiano tra di loro, fanno dispetti e spaventano gli spettatori del corteo carnevalesco. Altri personaggi tradizionali  compongono la Benda, il gruppo, che attraversa in corteo le vie del paese, essi sono:  l’Orso, che simboleggia la natura e la fecondità ed è  talvolta tenuto al guinzaglio da un domatore, la coppia di  sposi anziani e un po’ sciocchi, il toc e la tocca che rappresentano il rovesciamento dei ruoli tipico del carnevale, l’arlecchino, personaggio amabile che non ha legami con il più conosciuto arlecchino,  la guida, che dirige la sfilata e porta una bandiera,   e i musicisti.

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Il Carnevale storico di Verrès

Il Carnevale storico di Verrès trae origine dalla rievocazione, che si svolge gli ultimo  quattro giorni  di Carnevale, di un episodio avvenuto nel 1450, quando Caterina di Challant ed il consorte, Pierre Sarriod d’Introd,  scortati da alcuni uomini armati, scesero dal loro maniero in paese. Dopo aver pranzato presso il Reverendo Pietro de Chissé, prevosto della collegiata di Saint Gilles, si recarono nella pubblica piazza sottostante la chiesa. Al suono del piffero e del tamburo tutti si misero a ballare e  Caterina, lasciato il consorte, danzò con alcuni giovani del paese. Lo scopo di tale atto voleva essere politico, la contessa infatti  cercava l’appoggio dei suoi sudditi poiché era in lotta contro il cugino Giacomo di Challant Aymavilles, che contestava a Caterina l’eredità paterna e che riuscì a sottrargliela grazie alla sua alleanza con i Savoia. Il programma è ricco, ogni anno vengono proposte sfilate in costume seguite da un suggestivo veglione nei saloni del castello che domina il paese. Il Carnevale entra nel clou ogni anno con la presentazione dei personaggi storici, Caterina di Challant e Pierre Sarriod d’Introd, scelti tra gli abitanti del comune.

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